• Autodiagnosi on-line: una prassi da evitare

    La pratica dell’autodiagnosi on-line, o del cercare cure per il proprio disturbo sulla Rete è sempre più diffusa nel mondo. Ma è, in certi casi, una pratica rischiosa: disturbi “lievi” possono assumere agli occhi della persona che cerca in Internet i propri sintomi dimensioni catastrofiche – generando crisi di ipocondria in persone soggette – o sintomi comuni, magari legati ad una patologia più grave, possono essere presi sottogamba perché assunti come sintomi slegati.

    L’autodiagnosi porta poi, in molti casi, all’assunzione di farmaci o cure basate su esperienze altrui o, in altri casi, su consulti medici “a distanza” da parte di persone più o meno esperte. Ma, come ogni buon medico potrà confermare, non è possibile fare diagnosi a distanza senza avere un quadro clinico completo.

    L’adozione di cure a seguito di auto-diagnosi, soprattutto in mancanza di conoscenze mediche può spesso rivelarsi più dannoso del malanno in sé, aggravandone i sintomi o generandone di nuovi.

    Qualora si accusino sintomi di un qualche malessere, guardare in Internet è sempre un’opzione – ma prima di fare qualsiasi cosa è opportuno rivolgersi al proprio medico di base, che prescriverà eventuali analisi cliniche da svolgere prima di avviare una cura – evitando l’assunzione di farmaci errati o procedure mediche dubbie.

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