Endometriosi, conoscerla è importante

La consapevolezza è la chiave vincente per affrontare nel modo giusto una condizione patologica, per questo è bene parlare di endometriosi

L’endometriosi è una anomalia presente negli organi genitali femminili e nel peritoneo pelvico dovuta alla presenza di cellule endometriali che, in una condizione di normalità, si trovano solo all’interno dell’utero. Essa può essere definita come una infiammazione cronica ed è molto presente nella popolazione femminile, tanto che si stima colpisca circa tra il 10 e il 20% delle donne tra i 25 e i 35 anni. L’endometriosi non si presenta in età pre-puberale e post-menopausale e, nonostante in Italia interessi tre milioni di donne, la sua diagnosi viene effettuata durante controlli ginecologici di routine o in maniera accidentale.

Questo accade perché si tende a ritenere l’endometriosi asintomatica: uno dei campanelli di allarme è infatti il dolore acuto che la donna che ne è affetta sente sia in fase mestruale che durante i rapporti sessuali. Normalizzare il dolore delle mestruazioni, infatti, porta a sminuire i sintomi della malattia e a minimizzare i segnali che il nostro corpo cerca di darci.

La consapevolezza è sempre la chiave vincente per affrontare nel modo giusto una condizione patologica, per questo la divulgazione è importante. Solitamente i dolori mestruali, per quanto forti, vanno via dopo l’assunzione di antidolorifici: se questo non dovesse bastare, è bene rivolgersi ad uno specialista per effettuare esami più approfonditi.

L’endometriosi non fa paura: interveniamo sulla sintomatologia

Si può tenere sotto controllo la sintomatologia dolorosa e l’infiammazione anche attraverso una alimentazione mirata: basterà assumere alimenti ricchi di fibre e anti infiammatori. Via libera dunque a cereali integrali, verdura e frutta fresca, legumi che aiuteranno le funzioni digestive e quindi ad abbassare il livello ematico degli estrogeni, alleviando l’endometrio. Per ridurre l’infiammazione è bene assumere acidi grassi Omega 3 che aumentano la produzione di prostaglandina PGE1, molecola in grado di abbassare i livelli infiammatori. Per le donne affette da endometriosi sarà consigliato quindi sottoporsi ad una dieta ricca di pescato come il pesce azzurro, il salmone e il tonno fresco; utilissimo anche assimilare olio d’oliva e frutta secca come i semi di girasole o di zucca.

Se la paziente è asintomatica e non programma gravidanze si può decidere con il proprio specialista di attuare un condotta di controllo e attesa, volta appunto a tenere sotto controllo il decorso dell’infiammazione e senza intervenire con terapie specifiche.

Al contrario, in caso di dolori insistenti sarà possibile intervenire con la terapia farmacologica che non risolve la malattia ma che ne tiene a bada i sintomi, attraverso la somministrazioni di progesterone o le associazioni di estro progestiniche (pillo anticoncezionale).

La fertilità può essere colpita ma la scienza ha fatto passi da gigante: è oggi possibile portare avanti una gravidanza anche in caso di endometriosi (che comunque non portar sterilità) o di congelare gli ovuli, nei casi più seri.